sono ancora vivo, anzi...

Ciao amici ed amiche,

è da tanto che non mi faccio vivo qua... Vi confesso che ho passato dei brutti momenti, ma ora un po' di luce in me è tornata...

Volevo condividere con voi un piccolo/grande successo.

Marcella mi ha messo in contatto con un'insegnante di una scuola superiore di Prato, che voleva qualcuno che intervenisse in alcune sue classi per un lavoro di consapevolezza, attraverso l'incontro con degli alberi da adottare in un parco vicino alla scuola.

Qualche giorno fa sono andato a fare un incontro preliminare nelle classi.

E questo è il feedback che l'insegnante mi ha riportato:

Ho chiesto alle mie due classi qualche impressione sull'incontro e i riscontri sono stati molto positivi. In particolare la 1Be, per intenderci quella che si è rifiutata di fare l'escursione all'ippodromo, ha detto che l'incontro con te ha fatto loro cambiare idea e sarebbero anche disposti a farla adesso (purtroppo per motivi organizzativi non è più possibile). L'argomento decisivo è stato quando hai detto che prendersi cura della terra è come prendersi cura del nostro corpo. Allora, hanno detto, pulire lo sporco degli altri no ma prendermi cura del mio corpo (e quindi della terra) si. Sono molto soddisfatta di questo risultato e, insieme alla mia collega di scienze, vedremo di farli lavorare nel giardino della scuola.
Hanno anche detto che quello che ha reso loro l'argomento interessante è stato vedere che tu ci credi per primo. wow!
Ora rimane l'uscita da fare, il vero incontro con gli alberi...
Ciao belli!
Massimo
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Commenti

  • E io, guarda guarda, ti ringrazio lo stesso perché "gratitude is heaven in itself"! (come ha scritto William Blake).

    La saggezza della vita non si comprende con la mente, ma allentando la stretta che la mente ha sulla nostra vita. La mente che separa e che ci dice continuamente che se è vera una cosa non può essere vero il suo contrario. Allora anche quello che alla mente sembra un paradosso (essere liberi e contemporaneamente avere uno scopo, una funzione) diventa comprensibile. Diventa comprensibile che anche la sofferenza è vita, non è il suo opposto: noi confondiamo spesso vita con felicità. Quando mi attrezzo per trarre qualcosa di buono anche dalla sofferenza e dalla mancanza, allora sono viva.

    Comunque sei in buona compagnia, sono state legioni di pensatori a dibattersi in questa contraddizione! La gioia che hai provato nel tuo piccolo successo, questa è vita, è un punto da cui ripartire! A quando il prossimo progetto?

  • Ma come si fa ad "avere fiducia nella saggezza della vita" se la tua esperienza dimostra che ti porta spesso e volentieri verso la sofferenza? E poi, comunque, se tu non hai una "forte personalità" come fai ad arrivare a "volere ciò che la vita vuole per noi"? 

    Vuol dire che allora vivere non è cosa per noi? 

    Il fatto è che noi siamo come le cellule di un organismo, nasciamo con una funziona predeterminata e o seguiamo quella predeterminazione senza farsi domande oppure creiamo malanni all'organismo. Ma allora a che ci serve la mente, il libero arbitrio...? Bah, più vado avanti e meno ci trovo un senso... Non mi devi ringraziare Silvia, questo spazio è nato per condividere, no? Max

  • Già, è vero che non possiamo pensare che la vita vada dove vogliamo e ci aspettiamo... ma (come sostengono tante esperienze di saggi) forse il segreto sta nel volere ciò che la vita vuole per noi. "Volentes fata ducunt, nolentes trahunt (coloro che vogliono sono guidati dal destino, coloro che non vogliono ne sono trascinati)", così scriveva Seneca circa 2000 anni fa. Io ho sempre trovato molto vero questo, anche se ho grande difficoltà ad adeguarmici. Chi ha una forte personalità, forti emozioni, forti aspettative tende a sterzare nella propria direzione e anche a volere ciò che sembra normale per chiunque (una vita a modo proprio, coppia, famiglia, lavoro tranquillo). Quando la vita ci nega ciò che vogliamo sta in realtà indirizzandoci verso la nostra vera strada. Prendere la propria realtà ineludibile come punto di partenza e stare continuamente davanti alla sfida creativa... da un po' sto dando questo significato al termine "co-creazione". Ma questo richiede di avere fiducia nella saggezza della vita...

    Sto dicendo queste cose più per me che per te, mi rendo conto. E ti ringrazio per avermi dato modo di rifletterci ancora un po', di ripropormelo con forza, io che mi trovo, come te, in una situazione di lotta per l'autonomia e di ricerca della mia strada autentica. E grazie  anche per avermi dato qualche idea di come rendere magari un servizio ad altri. un bacione

  • Sì, la vita va avanti. Il "problema" è che va avanti per conto suo, fregandosene di quello che vorresti e senti... E non sto dicendo che è un male o un bene, solo che è così... Devi essere te capace di inserirti in questo flusso...

    In realtà confesso che se c'è una cosa che faccio fatica a sentirmi, in questo momento, inserito in questo flusso vitale. 

    Proprio oggi mi chiedevo come fare a continuare a costruirmi una vita e contemporaneamente dover stare a casa per dare una mano nella "gestione" (parola bruttissima, ma è per farmi capire) dei due mimmi, i miei nipotini...

    Io in realtà mi sento assai sconnesso col mondo in questo momento.

    Però, nonostante questo, come dicevo dentro di me ora c'è una piccola lucina a cui sto cercando di aggrapparmi...

    Ciao!

    Zio FranMax

  • Grande Max!!!!!

    Il passo più importante e più faticoso è fatto: tornare nel flusso della vita. Poi la vita si auto-alimenta, trova in se stessa le ragioni per continuare e riprodursi. E' questa la natura!!!

    Ti mando un abbraccio forte forte

  • Mah, io in realtà ho sempre molti dubbi prima... Ma voglio imparare a far sì che questi dubbi non mi frenino troppo... Zio FranMax

  • Ciao Massimo, ben tornato!!

    Complimenti per l'ottimo risultato... ma sapevamo già che sei un educatore ambientale con i fiocchi ;-))

    Buon lavoro,

    Pamela

  • ciao Massimo, sono una new entry nel gruppo e ho appena letto quanto hai scritto sull'esperienza nella scuola di  Prato; è un feed back molto bello sopratutto perchè oggi i ragazzi hanno proprio bisogno di sperimentare per comprendere quanto perdono a star davanti a giochi elettronici o tv (nulla contro di essi nella giusta misura!), ne sono felice per te, ciao Mg

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