Condivido con tutti la mail di PIercarlo Romanò, da Nairobi, dove cominceremo a tradurre in pratica LIfeLand spero già a partire dal linizio del 2012.
Piercarlo ci racconta di un progetto in atto in cui... ha bisogno di idee. Chi vuole cimentarsi?
Mi trovo a Nairobi ormai da più di un mese è sto replicando un progetto di sartoria con delle mamme dello slum di Korogocho (famoso per Alex Zanotelli), l' obiettivo e di renderle autonome il prima possibile come è già avvenuto con un altro piccolo gruppo in una località vicino a Malindi. Il rapporto con le mamme degli slums è diverso da quello delle zone rurali, spero prima o poi di capire cosa le ha spinte ad andare a vivere vicino alle discariche e soprattutto perchè ci rimangono nonostante le mille difficoltà.
Voglio però condividere con te un'idea che ci è venuta in questi giorni e che stiamo cercando di metterla in pratica. Vorremmo sensibilizzare la gente degli slums una parte, ad utilizzare borse di cotone invece delle solite comunissime shopper nere di plastica che stanno inquinando tutto l'ambiente.
Vorremmo proporre una campagna prima del Natale sensibilizzando la gente a non utilizzare le borse di plastica, a rifiutarle (qui sono ancora gratis) e utilizzare in alternativa borse prodotte dalle nostre mamme, ad un costo bassissimo coperto per più del 50% da sponsors.
Il tutto andrebbe però spiegato con poster o brochure durante la vendita, vorremmo però evitare di insistere sulle solite informazioni ( il fatto che non siano biodegradabili ecc.) ma puntare su altre motivazioni
che potrebbero avere un effetto maggiore sulla popolazione locale.
Con Lifeland accennavi al legame con la terra, le proprie radice, ebbene questa gente non ha ancora perso il legame con la terra ma forse con le proprie radici ( o lo sta perdendo), vorrei partire da questi legami per farsi che l'ambiente venga rispettato.
Pensi che sia una cosa funzionale, ogni tuo suggerimento è ben accettato, potrebbe sembrare una follia cercare di motivare la gente degli slums ma ho già verificato che ci son buoni presupposti. Ovviamente la cosa potrebbe essere allargata a tutta la capitale anche se andremmo incontro ad una produzione maggiore ( che si potrà affrontare).
Come vedi dalla foto la borsa avvolta è chiusa diventa una pallina che può essere tenuta anche in tasca.
Spero di averti dato una idea di quello che vorremmo proporre se desideri altri chiarimenti fammelo sapere.
Un abbraccio e un saluto da una uggiosa Nairobi
Piercarlo
Commenti
Benvenuto Piercarlo!
Dai che prima o poi riusciamo a organizzare qualcosa con l'ecopsicologia, insieme!
Il 10 sera (ore 21, italiane) c'è un webinar introduttivo, vuoi partecipare? http://www.insegnalo.it/content/webinar/?p=93#iscrizione
Luminose giornate!
Marcella
e grazie per i suggerimenti e per l'invito a condividere questo blog. Vi aggiorno che oggi ho contattato l'università di Nairobi che potrebbe aggiungersi se la cosa va in porto, della campaign per ridurre l'utilizzo plastic bags. La stessa cosa verrà proposta al WWF eastafrica e speriamo in bene. Con i ragazzi e le mamme sarte son già venute delle proposte su come lanciare l'idea le riassumo:
A Ecofriendly Christmas without a plastic shopper
Say NO to Plastic Bags this Christmas !
Ciao a tutti per ora
Ecco una prima risposta:
Meglio ancora delle nostre idee... ecco un suggerimento di strategia. Quante persone puoi conivolgere nell'operazione promozione? Prima di tutto organizza un brainstorming tra loro: