In un’epoca caratterizzata da quella che Viktor Frankl chiama la “repressione del sublime”, la vita de-sacralizzata crea uno stato di profonda separazione, e quindi si rivela una vita de-potenziata, debole, precaria.
Al di là di qualunque connotazione religiosa specifica, il sacro è l’atteggiamento che fa la differenza fra sentirsi vivere in un mondo banale e piatto (quando non addirittura ostile) e sentirsi indissolubilmente parte di un mondo ricco di significato, valore e possibilità.
Il sacro evoca sempre l'idea del meraviglioso e dell’indicibile. È l’esperienza del mysterium tremendum et fascinans, che si rivela, e contemporaneamente si nasconde, in tutte le cose, anche le più semplici.
Il workshop intende essere un lavoro di preparazione e di apertura a tale esperienza, che per sua natura si rivela inaspettatamente, ed è dedicato alla ricerca di tempi, spazi, incontri e atteggiamenti personali attraverso cui riconnettersi con una realtà più vasta e misteriosa.
- Le esercitazioni potranno toccare alcuni dei seguenti argomenti:
- Aspetti dell’esperienza del sacro: simbolo, ierofania, mana, tabù
- L’ambivalenza del sacro
- Il Mistero e l’Unità: i simboli della natura
- Luoghi privilegiati dell’esperienza del sacro: il rito, il pellegrinaggio, la vita quotidiana
- Lo spazio sacro: il corpo, il tempio interiore, l’Albero Cosmico
- Il tempo sacro: la festa, il processo ciclico di crescita e trasformazione, i riti di passaggio
- Caratteri dell’esperienza del sacro: presenza, meraviglia, gratitudine
- Il sacro come esperienza di coesione e rapporto
Silvia Gualandi
Counselor e formatrice nell’ambito della Psicosintesi, ecotuner e attiva in campo ecopsicologico dal 2004, appassionata studiosa di arte sacra e profana. Si interessa particolarmente alla valorizzazione del femminile e all’applicazione dell’ecopsicologia nella creazione del legame sociale.
Commenti
Grazie Silvia,
per il seminario proposto. Stupefacente la sincronicità argomento-situazione atmosferica fascinans et tremendum!